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Il mondo del Fashion Retail e la sfida della trasformazione digitale

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Per il fashion retail il 2020 sarà sicuramente un anno da ricordare, un anno di trasformazioni e scelte, principalmente a causa dell’attuale pandemia da Covid-19.

Quali sfide deve affrontare questo comparto?

Come cogliere i vantaggi della trasformazione digitale?

Ma andiamo per ordine.

Innanzitutto di cosa parliamo?

Cos’è il Fashion retail?

Per Fashion Retail si intende una forma di vendita rivolta direttamente al pubblico, dove il retailer gioca il ruolo di intermediario tra il grossista ed il consumatore finale.

In pratica il “commercio al dettaglio”, ma in questo caso applicato ad un un settore specifico, la distribuzione di beni legati al mondo della moda.

Staticità

Nel suo insieme il settore del Fashion Retail rientra tra quelli meno impattati dalla rivoluzione tecnologica degli ultimi decenni.

Per molti anni è rimasto un mercato di stampo tradizionale, focalizzato sulle vendite nei negozi fisici, dove il venditore che ci consiglia e accompagna nell’acquisto rimane la figura di riferimento.

Ma poi è arrivata l’attuale pandemia da Coronavirus a scompigliare le carte in un ambiente statico.

Le sfide

L’arrivo dell’attuale pandemia è stato uno shock economico globale, specialmente per il mondo della moda.

Con il lockdown generalizzato, abbiamo assistito alla chiusura dei negozi di distribuzione fisici, delle fabbriche e l’intero sistema si è quasi completamente inceppato.

Alcuni sondaggi sulla fiducia dei consumatori, condotti nel mese di aprile 2020, hanno mostrato un calo dell’intenzione di acquisto del 70-80% offline e del 30-40% online in Europa e Nord America.

Anche quando in Cina vi è stata una riapertura graduale dei negozi fisici, il 74% dei consumatori cinesi ha affermato di aver evitato i centri commerciali nelle due settimane successive alla riapertura dei negozi.

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Cosa suggeriscono questi dati?

Chiaramente le aziende che erano già attive nel mondo online hanno potuto affrontare con strumenti più efficaci la sfida posta dall’attuale crisi.

L’e-commerce non sta chiaramente compensando il calo delle vendite nei negozi. 

Tuttavia, è stata un’ancora di salvezza per i marchi di moda poiché i negozi sono stati chiusi e continuerà a essere fondamentale durante e dopo il periodo di ripresa. 

Ciò suggerisce che una certa percentuale delle vendite offline potrebbe migrare in modo permanente all’e-commerce.

Ora o mai più

Per il nostro paese il Fashion Retail è uno dei settori chiave del Made in Italy, con un giro d’affari complessivo di 90,237 miliardi di euro nel 2019.

Se da un lato vi è stata una certa “trasformazione”, dove anche i piccoli negozi hanno iniziato ad usare canali online, come i social network, per intercettare e fidelizzare i clienti, dall’altra parte nulla hanno potuto contro i grandi player internazionali, i quali si sono dimostrati meglio attrezzati nell’affrontare l’attuale crisi.

Per sopravvivere in questo mondo è ormai chiaro che l’intero processo di produzione, distribuzione e vendita dev’essere ripensato.

Come organizzarsi?

Navigare nel nuovo mondo

Oggi l’online ha quindi un ruolo chiave per la stessa sopravvivenza del settore della moda.

La clientela ha a disposizione centinaia di canali per interfacciarsi con brand e negozi.

Si informano in rete, lasciandosi consigliare e influenzare dagli influencer.

Possono e vogliono poter contattare il negozio su Messenger, WhatsApp, ma anche tramite telefono.

Questo richiede adattabilità da parte delle aziende.

Le imprese operanti nel mondo del fashion retail devono ORA adottare tutti gli strumenti adatti per competere in questo nuovo mondo, pena la non competitività.

Utilizzare i dati ed effettuare analisi per personalizzare l’esperienza del cliente, i famosi Big Data, resi disponibili da piattaforme come Google e Facebook.

Puntare su prodotti ecosostenibili, produzioni green, riduzioni degli sprechi (Vedi la campagna di “Patagonia”)

Queste sono le sfide che il settore è chiamato ad affrontare nel prossimo periodo, ma le aziende possono sicuramente recuperare terreno e per farlo dovranno affidarsi sempre di più al digitale e a professionisti in grado di costruire assieme un ecosistema in grado di aiutarle a navigare in questo nuovo mondo.

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